Persone sopravvissute al proprio aborto
Gianna Jessen al Queen's Hall - Melbourne (parlamento australiano) - 8 settembre 2008 - parte 1 (9' 36'')
Il caso di gran lunga più famoso è quello di Gianna Jessen nata il 6 aprile 1977.
La sua testimonianza tenuta a Queen's Hall - Melbourne l'8 settembre 2008 è reperibile in molti siti. E` sottotitolata in italiano per cui è facile per tutti seguire il suo discorso. Consigliamo vivamente di vedere questo filmato che non racconta soltanto una storia drammatica e con un inizio crudele: è anche testimonianza di una grande donna credente con un grande coraggio e un grande amore per il prossimo.
«Io sono stata adottata...
I miei genitori biologici avevano 17 anni.
Gianna Jessen al Queen's Hall - Melbourne (parlamento australiano) - 8 settembre 2008 - parte 2 (6' 39'')
Ma con grande sorpresa di tutti io non arrivai morta ma viva, il 6 aprile 1977 nella clinica abortista di Los Angeles.
Ed è una cosa fantastica il tempismo perfetto del mio arrivo: il medico abortista non era ancora in servizio così non ha potuto terminare il suo progetto sulla mia vita ossia la mia morte.
Sono stata partorita viva! dopo 18 ore! Dovrei essere cieca, bruciata, morta e invece no!
E una vendetta magnifica è che il medico abortista dovette firmare il mio certificato di nascita...»
Da parecchi anni Gianna Jessen, che compone e canta, gira il mondo per portare la sua testimonianza. La sua vicenda ha ispirato il film October Baby (2012 diretto da Andrew e Jon Erwin). Sono disponibili molti altri video dei suoi interventi tra cui i seguenti:
- Intervistata da don Davide Banzato nella trasmissione "Sulla via di Damasco" su Rai2 il 18 febbraio 2012;
- intervento a Roma nella parrocchia della Gran Madre di Dio il 4 dicembre 2012, suddiviso in tre parti: parte 1ª, parte 2ª e parte 3ª;
- intervento a Biella ospite del Movimento per la Vita locale l'1 febbraio 2013;
- intervento a Lodi ospite dell'Associazione Attivamente il 20 marzo 2016, suddiviso in tre parti: parte 1ª, parte 2ª e parte 3ª.
Melissa Ohden con la figlia Olivia in una foto del 2009.
Melissa Ohden e Olivia alla manifestazione per celebrare il primo anno dalla sentenza Dobbs il 24 giugno 2023
Infine nella pagina sulle "Donne che hanno cambiato idea" trovate il caso di Heidi Huffman, sopravvissuta e origine della conversione di propria madre Tina Torry.
In Italia abbiamo avuto alcuni casi che sono arrivati all'onore della cronaca. Casi di "diagnosi errate", soprattutto, che sembra siano molte.
All'inizio di marzo 1999 viene abortito al San Matteo di Pavia un bambino a 25 settimane di gestazione. La giustificazione per l'aborto terapeutico è un errore diagnostico durante l'ecografia: la presenza di una emorragia cerebrale, un piccolo versamento non di tipo malformativo, è stata scambiata per un caso di idrocefalo. Invece era perfettamente sano. L'emorragia si è riassorbita e nell'agosto del 1999 è stato trasferito ad altra struttura in modo che venga mantenuto il segreto della sua storia anche ai futuri genitori affidatari.
Il 19 settembre 2011 è morta a 5 anni Mariangela, abortita a 23 settimane perché i genitori sapevano che sarebbe nata cieca. Sopravvissuta all'aborto viene data in affido a una coppia della Associazione Comunità di Papa Giovanni XXIII che la alleva e cura assieme ai figli propri fino a che le conseguenze del "parto prematuro" non avranno il sopravvento cinque anni dopo. Sono disponibili online la testimonianza dei genitori alla trasmissione "A Sua Immagine" del 12/11/2011 su RAI 1 e l'articolo pubblicato su Il Gazzettino il 20.09.2011.
Purtroppo è invece sopravvissuto solo sei giorni, all'inizio di marzo 2007 al Meyer di Firenze, il bambino abortito a 22 settimane e con diagnosi errata di atresia all'esofago (peraltro curabile per via chirurgica in moltissimi casi).
Cercando su Google "Aborto sopravvissuto" e "Abortion Survivors" si accede a una casistica interminabile.
(*) Nella trascrizione italiana è scritto erroneamente "sesto mese e mezzo".